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Attualità martedì 09 maggio 2017 ore 10:00

Una statua per ricordare "Le Papere della Beppa"

Istallazione in marmo donata da Bruno Tessa. Un intervento di arte urbana per far sì che certe memorie del passato non vadano perdute



SERAVEZZA — A Seravezza sono tornate le papere della Beppa. Come tanti anni fa, risalgono l’argine dopo l’abituale passeggiata lungo il fiume per far ritorno alla loro casa in Torcicoda, rigorosamente in fila indiana, ordinate e impettite come sempre. Una scena di antica vita paesana che ancora alberga nella memoria di tanti bambini oggi adulti e che da qualche giorno tutti possono ammirare, immortalata da una simpatica installazione in marmo donata alla comunità dal seravezzino doc Bruno Tessa. 

La messa in opera dell’originale gruppo scultoreo – composto da undici figure in marmo, mamma-papera con i suoi piccoli al seguito – è avvenuta giorni orsono sull’alto muro che costeggia il Vezza nel suo attraversamento del centro cittadino, nei pressi dell’ex ospedale Campana. La si può vedere ed apprezzare nel suo insieme dalla sponda opposta del fiume, affacciandosi da via Fusco all’altezza della Pro Loco. 

L’opera è stata ideata, realizzata e donata da Bruno Tessa – scultore per diletto ma dalla solida formazione artistica – con il supporto dell’artigiano pietrasantino Luciano Pera e la collaborazione dell’amministrazione comunale. «Quando ero piccolo, per noi bambini del centro di Seravezza era uno spasso assistere ogni giorno a questa sorta di transumanza delle papere di Torcicoda verso la riva del fiume», racconta Tessa. «Scendevano seguendo il canaletto, poi giù lungo il poggio, nei pressi della Parigina, da dove poi risalivano con incredibile puntualità, ogni pomeriggio alle cinque e mezzo, per rientrare alle rispettive “abitazioni”. È l’immagine di una Seravezza che non c’è più, che ho avuto piacere di riproporre in questa forma per lasciarne una testimonianza visiva a beneficio di tutti».


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