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Arte in lutto per la scomparsa di Francesconi

L'artista Franco Francesconi, noto per i suoi ritratti e i paesaggi urbani diroccati, è morto domenica all'ospedale della Versilia all'età di 87 anni

Uomini che camminano nei cortili della mente, speranza di rinascita dalle rovine del dopoguerra. Sospesa tra natura e storia è l'arte di Franco Francesconi, artista nato a Civita Castellana in provincia di Viterbo, il 23 febbraio 1928. Nell'agosto del 1944 Francesconi dovette interrompere gli studi all'Istituto d'Arte di Pietrasanta a causa dell'avanzata dell'esercito nazista in ritirata. Era a Valdicastello il 12 agosto 1944, giorno dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema e fu rastrellato dai soldati tedeschi insieme al padre e deportato a Bologna. 

Franco Francesconi ha lavorato come disegnatore tecnico del marmo per tutte le maggiori ditte del distretto delle Apuane e della Versilia. Dal 1958 al 1964 è emigrato per lavoro con la moglie Piera in Venezuela, nella capitale Caracas. Dalla seconda metà degli anni '60 ha esposto in numerose gallerie italiane i suoi quadri ad olio. Francesconi ha partecipato anche a numerose mostre collettive, fin dall'inizio della carriera, ricevendo numerosi premi.

L'annuncio della scomparsa è stato dato dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, città dove abitava e lavorava. Lascia le tre figlie, tra cui le colleghe Daniela e Donatella e la sorella Viviana, e i tre nipoti Rossana, Dunia e David Isar.