Cultura e spettacolo

E' l'anno della "Dolorosa"

Sabato 2 e domenica 3 maggio, si celebra a Corsanico, con gran solennità, la festa triennale della “Dolorosa”

Torna la suggestiva processione che da oltre trecento anni ogni prima domenica di maggio passa in rassegna nelle strade di Corsanico.

“La devozione verso Maria Santissima Addolorata, chiamata popolarmente “Dolorosa”, coinvolge la cultura religiosa del paese di Corsanico da oltre 300 anni, infatti, tale culto, risale all'anno 1694, quando, a seguito di una predicazione quaresimale dei Padri Servi di Maria, che hanno come caratteristica la devozione all'Addolorata, infiammò talmente l'animo dei corsanichesi, che da allora, ogni anno, la prima domenica di maggio celebrano la festa, richiamando anche oggi, grandi folle da tutte le zone vicine- spiega Graziano Barsotti.

Segue la suggestiva processione della luminaria, che sfilerà per le vie di Corsanico tra due muri di fuochi con accompagnamento musicale della Filarmonica “La Campagnola” di Marlia diretta dal M° Gabriele Buonaccorsi; sarà anche l' occasione per ammirare gli antichi e artistici lampioni processionali del Seicento, Settecento e Ottocento.

Dopo il rientro in chiesa della processione, alle ore 23, grande spettacolo pirotecnico.

Altre solenni celebrazioni liturgiche sono programmate per la domenica mattina e nel pomeriggio. Alle ore 17,30 verrà portata in processione, con l'accompagnamento della banda, la preziosa statua argentea della Dolorosa, opera pregevole, cesellata nel 1775 dall'argentiere lucchese Salvatore Strambi. Al rientro, liturgia con benedizione, seguita da concerto bandistico in piazza

I festeggiamenti si concluderanno lunedì alle ore 21.00 con celebrazione liturgica e solenne rideposizione del simulacro argenteo della Madonna Addolorata

Il programma dei festeggiamenti prevede per sabato 2 alle ore 21:00, la solenne concelebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor. Italo Castellani, Arcivescovo di Lucca con la partecipazione della Corale S.Michele di Corsanico diretta dal Mo Carlo Palagi; all'organo di Vincenzo Colonna, Mo Edoardo Barsotti.