Attualità

"La strage non è stata una fatalità"

La Cgil chiede alla politica viareggina di intervenire per contribuire a scongiurare il rischio della prescrizione per la strage di Viareggio

"La strage di Viareggio del 29 giugno 2009 non fu certo una fatalità - dice la Cgil in una nota - ma la conseguenza di scelte organizzative sbagliate; pertanto vi sono responsabilità che devono essere individuate e valutate; la giustizia dovrà assumere poi decisioni, che confidiamo, siano adeguate e conseguenti agli errori fatti nelle scelte, oltre che alla gravità di quanto accaduto".

La Cgil, nella vicenda giudiziaria seguita alla strage, si è costituita parte civile, "perché la tragedia nasce nel mondo del lavoro ed è stata una strage avvenuta in ferrovia. La Cgil provinciale promosse anche uno sciopero generale in tutta la Versilia il 6 Dicembre 2011 a seguito del licenziamento di Riccardo Antonini, attivista sindacale, licenziato da Ferrovie dello Stato, che ha svolto gratuitamente il ruolo di consulente di familiari delle vittime nel processo della strage e che, assistito dagli avvocati convenzionati Cgil, è in attesa del ricorso in Cassazione".

"Come Cgil territoriale - spiega nella nota -, anche per una differenza di ruoli, non abbiamo sempre condiviso le prese di posizione dei comitati, ma ne comprendiamo le motivazioni. La Cgil sta dalla parte delle vittime, e di coloro che le rappresentano, nella richiesta di giustizia e crede che individuare i veri responsabili e condannarli serva all'intera società, perché solo la verità e la giustizia possono essere un primo passo per cambiare le cose e costruire una società dove il profitto valga meno delle persone, dove chi sbaglia nelle decisioni in qualche modo ne risponde e dove la giustizia sia davvero scevra da condizionamenti. Il Comune di Viareggio può partecipare a questa grande battaglia di civiltà prendendo una posizione con chiarezza e riprendendo, correggendo, con maggior coraggio quella mozione che lo scorso anno fu votata dal Consiglio comunale ed inserendovi senza indugi i riferimenti al licenziamento di Riccardo Antonini ed a colui che all'epoca dei fatti (strage e licenziamento) era amministratore delegato di FS, Mauro Moretti. Chiediamo all'amministrazione di stare dalla parte delle persone semplici, non importanti, sopratutto quando ci sono state tante vittime innocenti".