Cronaca

In carcere ma col reddito di cittadinanza

I carabinieri hanno denunicato 15 persone sorprese a percepire il contributo di sostegno in maniera impropria, tra cui un detenuto

Uno percepiva il reddito di cittadinanza nonostante si trovasse detenuto in carcere. Altri erano ai domiciliari, sottoposti a divieto di dimora o a obbligo di firma. Non sono che alcuni tra i 15 denunciati dai carabinieri per percezione indebita del contributo di sostegno. Le accuse sono di omissioni nelle comunicazioni della variazione di reddito e di false dichiarazioni per l’indebito ottenimento del reddito di cittadinanza e a risponderne saranno 15 cittadini della provincia di Lucca, tra cui 5 di nazionalità straniera.

Gli accertamenti - condotti dai militari del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro in servizio presso l’Ispettorato territoriale del lavoro di Lucca e Massa Carrara, coadiuvati dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Lucca - hanno consentito di scoprire una serie di raggiri volti a percepire indebitamente l’aiuto in denaro che variava, mensilmente, da 780 a 1.330 euro a seconda se soli o con famiglia a carico. In totale le somme indebitamente percepite ed erogate dall'Inps ammontano complessivamente a 90.000 euro.

Da quanto emerso nel corso degli accertamenti 8 dei soggetti coinvolti avevano omesso di dichiarare le variazioni reddituali, mentre gli altri 7 avevano prodotto false dichiarazioni per ottenere indebitamente il beneficio, nonostante non avessero alcun requisito in quanto sottoposti a provvedimenti restrittivi come ad esempio il divieto di dimora, detenzione domiciliare, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel corso degli approfondimenti è poi venuto fuori che uno dei beneficiari usufruiva del reddito di cittadinanza nonostante si trovasse recluso nel penitenziario lucchese.