Attualità

Stop propaganda fascista, il sindaco firma

Il primo cittadino ha sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare partita da Stazzema che propone una normativa specifica

Stop alla propaganda su nazismo e fascismo in ogni sua forma: il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti ha firmato a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare promosso dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona che propone Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti.

L’iniziativa lanciata dalla città versiliese mira a far cessare e punire tutte quelle rievocazioni fasciste e naziste che si manifestano in svariati modi: dalla vendita di gadget e cimeli, alle scritte sui muri, fino alla costituzione di movimenti che si ripropongono simboli, messaggi, slogan e principi nazi-fascisti.

"Difendere la Costituzione e la Repubblica democratica e antifascista nata dalla Resistenza - afferma Lorenzetti - deve essere oggi al centro dell'azione politica, culturale e civile, in particolar modo in un territorio come il nostro segnato dagli orrori della guerra prodotti dal nazifascismo. Aderisco convintamente all'iniziativa lanciata dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona e invito i miei concittadini a recarsi presso l'ufficio anagrafe del Comune, aperto dal lunedì al venerdì 9.30-12 (previo appuntamento 0585/8271230), per firmare gli appositi moduli".

Nelle motivazioni della proposta di legge di iniziativa popolare si sottolinea come i firmatari reputino fondamentale che si torni a parlare “dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli: la Costituzione con la sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione sotto ogni forma del disciolto partito fascista. E' necessario, di fronte all’esposizione e alla vendita di oggetti e di simboli che si richiamano a quella ideologia, che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovo i simboli di quel passato tragico”.