Cronaca

A caccia di tordi col richiamo vietato

Sono state le guardie del Wwf con la polizia provinciale a individuare quel canto d'uccello troppo ripetitivo e uguale. Hanno presto capito perché

Il richiamo elettronico

Quel canto di tordo era troppo riptetitivo e via via uguale a se stesso. Le guardie giurate del Wwf e la polizia provinciale di Lucca hanno presto capito perché: un uomo cacciava tordi con richiamo vietato, uno strumento acustico elettronico non consentito per l'attività venatoria.

E' accaduto nell'area comunale di Massarosa in località Montigiano. Dalla zona erano già giunte segnalazioni su dubbie attività venatorie. Gli agenti di vigilanza presenti sul posto hanno individuato il canto di tordo sospetto provenire da un appostamento fisso di caccia. 

Si sono avvicinati ed ecco: hanno sorpreso il cacciatore con l'apparecchiatura vietata. Aveva già abbattuto un tordo. L'uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per la valutazione del reato penale commesso. "L’uso del richiamo acustico elettronico, il cosiddetto registratore - spiega Guido NassiCoordinatore Provinciale delle Guardie Wwf di Lucca - è una pratica illegale e scorretta che purtroppo ancora oggi non tende ad estinguersi".

In questo periodo di passo della fauna migratoria, il richiamo elettronico viene utilizzato per simulare in maniera sistematica il canto degli uccelli migratori e attrarli con l'inganno verso l’appostamento di caccia per poi abbatterli. "Oggi, questi strumenti di richiamo illegali stanno beneficiando del supporto dell’elettronica - spiega il Wwf - e non è raro rinvenire veri e propri apparecchi elettronici – acustici, programmabili e muniti di telecomando, facilmente occultabili, come anche applicazioni audio installate dal cacciatore all’interno dello smartphone. Davvero una brutta pratica, una forma di bracconaggio che vorremmodavvero non dover riscontrare più".