Attualità

​Referendum, un salasso per il Comune

Il Ministero dell'Interno rimborserà al comune di Pietrasanta 21.848 euro su una spesa sostenuta di 62 mila euro

La spesa per la consultazione del 4 dicembre peserà come un macigno sul bilancio dell’ente, costretto ad accollarsi i 40.180 euro lasciati scoperti dal governo centrale. “Questa è pura arroganza istituzionale – tuona il sindaco Massimo Mallegni – I cittadini grazie a Renzi, quarto presidente che non hanno mai eletto, devono rimetterci pure di tasca propria. Il referendum è stato frutto della presunzione del leader del Pd, che ha voluto approvare una riforma costituzionale senza la maggioranza dei 2/3 in Parlamento, facendo scattare l’obbligo della consultazione popolare. A rimetterci sono come sempre i Comuni e gli elettori, costretti ad andare a votare per difendere la costituzione da uno stravolgimento che, così come l’Italicum, piaceva solo a Renzi e ai suoi ministri. Mettere la fiducia sull’approvazione della legge elettorale e pretendere di fare le riforme senza una base di consenso significa non avere alcun senso di responsabilità. Voglio capire cosa ne pensano i colleghi sindaci e i consiglieri del Pd di questa bordata ai danni dei comuni della Versilia, fermo restando che Pietrasanta è uno dei più penalizzati”. Insomma, la consultazione referendaria su Pietrasanta è costata più al Comune che al governo.