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Rimossi i cimeli di Maffei

La storia di Arturo Maffei e la sua gloriosa carriera sportiva dalla bacheca che facevano bella mostra di se in Comune sono finite in alcuni scatoloni

Non si da pace Gloria Maffei, la figlia del più grande saltatore della prima metà del XX secolo, quei cimeli rimossi dal Comune e che suo padre aveva donato a Viareggio non possono stare in degli scatoloni aspettando il museo dello sport.

Senza una comunicazione ufficiale infatti sono stati rimossi tutti i cimeli. Campione nel salto in lungo, Maffei viareggino che ha preso parte alle Olimpiadi di Berlino del 36 sfiorando il podio che vide il successo di Jesse Owens per un centimetro fu superato classificandosi quarto con una misura di 7,73 metri record italino durato 32 anni.

I cimeli si trovavano in una bacheca nel corridoio che porta alla stanza del sindaco e adesso si trovano in uno scatolone in una stanza del nuovo comando della polizia municipale. 

Tutto questo ha provocato le proteste della figlia Gloria e del nipote Arturo, che hanno scritto anche al presidente del Coni, Giovanni Malagò.

La decisione non ha avuto una giustificazione dal sindaco Giorgio Del Ghingaro. Diverse sono le proteste di sportivi e anche di consiglieri comunali che hanno chiesto che i cimeli tornino dove si trovavano.

La figlia sta meditando di riprenderli e portali a casa sua. Dal Comune hanno fatto sapere che li hanno rimossi in attesa che venga realizzato il Museo dello Sport. I familiari chiedono che i cimeli tornino dove si trovavano in Comune, in attesa della realizzazione del Museo.