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Sicurezza, furti di gasolio nelle aziende

Ancora furti di gasolio e razzie di ortaggi nelle aziende agricole del Brentino. E’ servito a poco l’appello, ed l'incontro con la Prefettura

E’ ancora Coldiretti a raccogliere il malumore e a lanciare l’ennesimo grido di allame. Non solo furti di ortaggi e prodotti agricolo pronti per la vendita, le aziende agricole hanno subito anche danni strutturali ed economici: i ladri hanno strappato i tubi di conduzione delle caldaie per estrapolare il rame da rivendere sul mercato nero mettendo a rischio a causa delle basse temperature alcune delle produzioni invernali floricole ed orticole tipiche. Ma si registrano danneggiamenti anche alle recinzioni e alle copertura delle serre quando i ladri trovano le porte sbarrate. “L’incontro con la Prefettura non ha ancora sortito gli effetti che ci erano stati preannunciati. La videosorveglianza non è ancora stata attivata ed i tempi non sembrano certo. – analizza ancora Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca che come molti altri imprenditori ha subito un nuovo furto – I furti e le visite nelle nostre aziende sono all’ordine del giorno. Non ce la facciamo più. Ci costringono all’autodifesa. Io da stanotte dormirò in azienda e così altri colleghi”.

I furti nelle aziende agricole di prodotti agricoli e bestiame (abigeato) ma anche di gasolio e rame, utensili e materiali, sono diventati, negli ultimi anni un fenomeno molto diffuso in Versilia ed in Toscana. A pagare il prezzo più alto sono le aziende e le serre isolate: l’oscurità e la mancanza di controlli giocano a favore di ladri e vandali. In Italia, solo nel 2015, sono avvenuti 2.570 furti di attrezzature e trattori ed anche 490 casi di abigeato. Poi ci sono tutti i piccoli furti di prodotti agricoli che non vengono denunciati. “Non nascondiamo la preoccupazione crescente che sta maturando tra le aziende; – commenta Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – qui, più di altrove, la statistica è impietosa. Non passa giorno senza che un’azienda sia stata visitata e derubata. Chiediamo alla Prefettura di accelerare sul piano della videosorveglianza perché allo stato attuale l’area del Brentino è indifesa. Le aziende agricole si aspettano risposte. Risposte rapide”.