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Strage di Viareggio, respinti i ricorsi dei cugini

La Cassazione ha confermato l'esclusione della costituzione di parte civile di alcuni parenti delle 32 vittime del disastro ferroviario

La Prima sezione penale della Cassazione ha confermato l'esclusione della costituzione di parte civile, nel processo penale per la strage di Viareggio, di alcune decine di parenti delle 32 vittime del disastro ferroviario per il quale il primo ottobre è ripreso il processo al Palafiera di Lucca

I parenti delle vittime sono stati condannati a versare, ciascuno, 500 euro alla Cassa delle ammende, una multa che viene applicata quando il ricorso è dichiarato "inammissibile", come in questo caso. 

Il ricorso respinto era stato avanzato dai legali di alcuni cugini, e soprattutto di figli di cugini, delle persone morte nelle abitazioni di Via Ponchielli rase al suolo per l'esplosione del gpl fuoriuscito dallo squarcio di una cisterna trasportata sul treno deragliato a Viareggio dopo la rottura dell'asse di un vagone. 

La costituzione di parte civile - ai fini di avere un risarcimento per la perdita affettiva subita - era stata presentata con un ritardo di due giorni nelle fasi di merito. Per questo il Tribunale di Lucca, con ordinanza del 9 dicembre 2013 e con un provvedimento del 7 gennaio 2014, la aveva respinta.