Cronaca

Omicidio-suicidio, erano rimasti senza casa

Povertà e disperazione potrebbero aver spinto Andrea Bresciani a uccidere la madre e poi a togliersi la vita. L'abitazione era stata venduta all'asta

Gli inquirenti stanno ricostruendo le tappe della tragica vicenda, trovando sempre nuove conferme all'ipotesi iniziale dell'omicidio-suicidio anche se, per adesso, regna la prudenza.

E' però un dato di fatto che il cinquantenne Andrea Bresciani e la madre Maria Palmerini, 77 anni, poco tempo fa avevano perso la casa di Capezzano Pianore dove avevano sempre abitato, venduta all'asta. E che per lunedì aspettavano, con tutta l'angoscia del caso, il camion dei traslochi. Circostanza che potrebbe aver contribuito alla decisione di Bresciani di premere il grilletto del fucile contro la madre e poi di farla finita lui stesso, con la stessa arma.

Le intenzioni del cinquantenne emergono però chiaramente nella lettera lasciata ad alcuni amici, nascosta in una borsa piena di vestiti consegnata venerdì scorso. "Vi proteggerò dall'inferno" avrebbe scritto rivolgendosi ad un'amica e ad una ex fidanzata. Un messaggio inquietante che ha convinto gli amici ad andare subito a casa dell'uomo insieme ad altri familiari. Ma il peggio era già accaduto.

Andrea Bresciani lavorava come portiere di notte in un albergo di Lido di Camaiore. Il padre era deceduto nel 2005 e da allora l'uomo aveva continuato a vivere da solo con l'anziana mamma.