Attualità

Tallio, scoperta la sorgente della contaminazione

I ricercatori dell'ateneo pisano hanno identificato ossidi e cloruri di talllio nelle incrostazioni ferruginose delle condutture idriche

Sono stati gli studiosi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa a identificare l'origine della contaminazione da tallio che ha reso l'acqua dell'acquedotto di Valdicastello non potabile per lunghi periodi.

"Le indagini hanno mostrato la presenza di ossidi e cloruri di tallio nelle incrostazioni ferruginose sulla superficie interna delle condutture idriche - hanno spiegato il cooridnatore dello studio Massimo D'Orazio e il ricercatore Francesco d'Acapito - La ricerca ha evidenziato soprattutto il ruolo attivo giocato dal trattamento delle acque potabili, soprattutto l'uso di ossidanti a base di cloro, nel favorire la precipitazione di questi composti in acque contaminate  da tallio monovalente come quelle della sorgente Molini di Sant'Anna, sorgente primaria della contaminazione da tallio".

La sorgente Molini è stata esclusa dalla rete idrica di Valdicastello dal 2014.

"La precipitazione ha sequestrato parte del tallio limitando l'esposizione umana - hanno proseguito i ricercatori - Ma la natura moderatamente solubile del cloruro di tallio presente nelle condutture ha contribuito a generare una nuova e inattesa fonte di contaminazione di questo elemento in grado di rilasciare lentamente tallio nell'acqua potabile".