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Concessioni balneari solo fino al 31 Dicembre 2023

Il Consiglio di Stato: "Dal giorno dopo nessuna proroga ulteriore". Le concessioni dovranno considerarsi "prive di effetto" e saranno rimesse a gara

A pochi giorni dalla scelta del governo Draghi di non assumere provvedimenti sulle concessioni balneari limitandosi a disporne la mappatura nazionale nel nuovo disegno di legge sulla concorrenza, è arrivata la vera notizia-bomba: il Consiglio di Stato, riunito in udienza plenaria, ha deciso che le concessioni attualmente in vigore non potranno essere prorogate oltre il 31 Dicembre 2023, comprese quelle che avrebbero dovuto scadere dieci anni dopo, nel 2033.

In una nota del Consiglio di Stato si legge che dal primo Gennaio 2024 non ci sarà "alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa", tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi "prive di effetto indipendentemente dal fatto che vi sia o meno un soggetto subentrante", e il settore sarà comunque "aperto alle regole della concorrenza". 

La sentenza dei giudici avrà effetto solo fra due anni "al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata delle concessioni in essere" si legge nella nota.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato "l'eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero" italiano, affermando che la "perdurante assenza di un'organica disciplina nazionale", nonostante i tanti annunci di riforma mai attuati, genera "una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell'Unione Europea", consentendo proroghe "automatiche e generalizzate" che impediscono a chiunque di entrare nel settore.

I giudici hanno sottolineato che in gestori attuali potranno comunque partecipare alle nuove gare che dovranno essere bandite per assegnare le nuove concessioni.