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Un Accordo di programma per pulire l'acqua

Che potrebbe tornare potabile a inizio anno. Intanto la Asl pagherà gli screening su urine e capelli dei residenti per circa 45mila euro

"Un patto che vincoli tutti i soggetti interessati a fare ciò che devono in tempi certi e con precise risorse economiche". Secondo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, serve questo per risolvere il problema della contaminazione da tallio nell'acqua di Valdicastello e di Pietrasanta e quello della bonifica della miniera ex Edam.

In base al Piano che gli è stato consegnato, Rossi ha dato disposizione ai suoi uffici che dovranno tirarci fuori un Accordo di programma da firmare tutti insieme: Comune, Regione, Asl, Arpat, Agenzia regionale di sanità, Cnr, Università di Pisa.

Sarà la Asl, attraverso una convenzione con il Cnr, a pagare gli screening su urine e capelli dei residenti per un importo stimato di circa 45mila euro. Al Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Pisa andranno invece i 191mila euro per lo studio ambientale mirato a individuare, tra l'altro, le portate delle acque che fuoriescono dalla miniera oltre che il loro livello di inquinamento per poi valutare se realizzare un impianto di depurazione. 

Il rappresentante di Gaia si è detto fiducioso di poter arrivare a chiedere all'inizio del nuovo anno la revoca dell'ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua per usi potabili. Ma per gli interventi definitivi sulla rete e per mettere Pietrasanta in grado di resistere alle richieste turistiche del periodo estivo sarà necessario un investimento di 2 milioni di euro.