Attualità

Un flash-mob contro #labuonascuola

In molti hanno partecipato al presidio del coordinamento scuole della Versilia in difesa della scuola e per protestare contro la legge del governo

Foto Facebook Chiara Dalle Mura

Cartelli, slogan e partecipazione: hanno colorato piazza Mazzini con tanti palloncini in difesa della scuola insegnanti, famiglie e studenti, insieme per spiegare quali sono le ragioni della protesta e illustrare alcuni articoli del DDL che, come sottolineano gli organizzatori, vengono spesso taciuti dai mezzi di informazione. 

Poi, alunni e insegnanti, si sono disposti silenziosamente in un grande semicerchio con le spalle al mare ed è stato osservato un minuto di silenzio. Durante il silenzio sono stati letti al megafono gli articoli della Costituzione riguardanti la scuola, quella scuola che non deve essere smantellata. Tutti hanno manifestato il dissenso verso una riforma che viene giudicata "penalizzante" per la scuola italiana. Si sono uniti alla protesta anche alcuni cittadini che incuriositi dalla presenza di tante persone si sono unite alla protesta, il flash mob è durato circa mezz'ora.

Lo sciopero generale della scuola è stato indetto da Cgil, Cisl, Uil, Cub, Gilda e, con iniziative di protesta separate, dai Cobas. E' la prima volta che sei sigle sindacali scendono in piazza tutte insieme contro una riforma di settore messa a punto dal governo.

Le manifestazioni più partecipate sono state quelle di Roma e di Milano ma anche nelle altre città dove si sono svolte iniziative interregionali dei sindacali confederali (Bari, Cagliari, Catania e Palermo) l'adesione è stata molto elevata. In Toscana, ha raggiunto l'80 per cento secondo le prime stime della Cgil, rendendo inevitabile la chiusura del 70 per cento degli edifici scolastici.

A Firenze, il corteo di studenti e docenti promosso dai Cobas ha iniziato il suo percordo in piazza San Marco a poi ha attraversato il centro storico scortato dalle forze dell'ordine, fra cori e slogan contro il presidente del consiglio Matteo Renzi, la riforma del ministro Giannini e il precariato. I manifestanti hanno vergato numerose scritte di protesta con vernice spray sui muri di palazzi ed edifici.

La moglie del premier, Agnese Landini, insegnante in un liceo di Pontassieve, non ha aderito allo sciopero e si è presentata in classe tenendo regolarmente la sua lezione.