Cultura

Tra fascino e mistero, saggio sulla "Terra di ferina bellezza"

Viareggio è al centro dell'opera del professor Guido Brunetti, legato da profondi sentimenti alla città di cui analizza le molteplici virtù

Il professor Brunetti

Viareggio d'incanto, tra fascino e mistero, è “Terra di ferina bellezza” nel saggio del professor Guido Brunetti pubblicato sulla rivista online "La Recherche". Il docente è romano, ma legato a Viareggio da profondi sentimenti che si sono tradotti nella pubblicazione che analizza la città versiliese nelle qualità che concorrono a svilupparne e valorizzarne il patrimonio ambientale, culturale ed economico. 

"E poi c'è il grande potere curativo del suo mare, del suo clima e della sua spiaggia - spiega una nota - generando notevoli benefici fisici e mentali, rimedi straordinari, veri toccasana per la cura della persona che migliorano l’umore e la circolazione, alleviano ansia, depressione, stress, nonché disturbi della pelle e della tiroide". 

"I minerali e la vitamina D favoriscono un sistema immunitario più forte dovuto all’esposizione dei raggi solari - prosegue la disamina - contribuendo ad attivare le cellule del sangue contro batteri e virus. I sali minerali disciolti nell’acqua marina sono potenti rimedi contro psoriasi, acne, dermatite". 

Ma non è finita: "I raggi del sole e l’acqua di mare inoltre favoriscono il rilascio della serotonina definita la sostanza del piacere e della felicità. L’aria di mare libera le vie respiratorie, in quanto ricca di iodio, calcio, magnesio e cloruro di sodio - sono altre virtù passate in rassegna - rendendo il sistema respiratorio resistente alle aggressioni virali come tosse e raffreddore. La vita di mare infine aiuta la circolazione linfatica, che giova a chi soffre di cellulite e ritenzione idrica, e determina sedazione neuromuscolare e una grande tranquillità d’animo".

Umanista-scienziato, professore universitario e scrittore, Guido Brunetti ha dedicato a Viareggio un carme che si intitola proprio “Ode a Viareggio”, i cui versi sono stati incisi su una targa marmorea e affissa dal Comune su una parete della scuola dell’infanzia in darsena.