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Sul Parco rosa di interrogazioni a Cinque Stelle

Risorse umane, patrimoniali, faunistiche e ambientali: in consiglio regionale i pentastellati vogliono fare luce sulla gestione complessiva dell'ente

Risorse umane, patrimoniali, faunistiche e ambientali: in consiglio regionale il Movimento 5 Stelle vuol fare luce sulla gestione complessiva dell'ente Parco naturalistico di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli e perciò, documentazione alla mano, ha presentato una rosa di interrogazioni alla giunta regionale toscana sui vari aspetti. La tabellina è quella del 5: 5 interrogazioni, 5 richieste di accesso agli atti, 5 Stelle.

Quanto alle interrogazioni, la prima affronta il tema delle Convenzioni per le concessioni degli immobili: "Si chiedono - illustra una nota della consigliera regionale Silvia Noferi - gli importi degli affitti, le date di stipula e delle scadenza delle assegnazioni, se i pagamenti per l’affitto di tutti fabbricati all’interno della Tenuta di San Rossore, nei quali aziende private o Enti diversi svolgono varie attività, sono regolari o meno. Si va dalla scuola d’infanzia, alla bottega del parco, dalle visite guidate ai carabinieri cinofili, dall’albergo al ristorante, dalla mieleria all’ippodromo".

Una seconda interrogazione è presentata In merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili: "Si chiedono le date dei lavori, gli importi, le attuali destinazioni, lo stato di manutenzione attuale, i piani per la messa in sicurezza e soprattutto per il recupero funzionale di quelli ammalorati. Il sospetto - scrive Noferi - è che, in alcuni casi, siano stati fatti interventi anche molto consistenti (di milioni di Euro) ma poi gli immobili siano stati inutilizzati o lasciati distruggere dall’incuria, come ad esempio nel caso dei pannelli fotovoltaici sul tetto della Villa Il Gombo, ex residenza del Presidente della Repubblica, della foresteria, delle case contadine ristrutturate e poi distrutte, del Fortino, di Villa Giraffa e vari altri". 

Terza interrogazione per la Gestione agro-zootecnica del Parco: "Vogliamo capire quanto sia stato speso per acquistare macchinari come trattori e falciatrici, se vengano utilizzati o se si ricorra a ditte esterne, quanti siano gli ettari coltivati a foraggio per gli animali e se il fieno sia stato comprato da fornitori esterni, perché non trovare abbastanza erba in 25.000 ettari sarebbe una cosa a dir poco assurda. Vogliamo anche sapere se chi gestisce la parte zootecnica, lo faccia con cognizione di causa - asserisce Noferi - perché il caso dei 30 bovini venduti al giusto prezzo senza richiedere una cauzione o un termine, poi svenduti perché nessuno li ha ritirati, pone considerevoli dubbi sulle capacità manageriali di chi abbia il potere di decidere".

Atto quarto, Sulla gestione generale del Parco: "Vogliamo sapere quale sia il piano per il contenimento del rischio incendio perché le enormi cataste di legna recuperata dagli alberi 'stramazzati' (sperando non siano stati tagli a raso), così come i barbecue a disposizione dei turisti, sembrerebbero non tenere in debita considerazione che, un eventuale incendio, distruggerebbe la tenuta e con essa un patrimonio naturalistico unico al mondo. Abbiamo chiesto di sapere anche quanto viene trasferito ogni anno dal Quirinale per mantenere la Tenuta e quanto la Regione Toscana invia all’Ente Parco".

Infine, per ora almento, la quinta interrogazione accende i riflettori Sulla gestione del personale: "Vogliamo leggere i curricula di tutti i 42 dipendenti del parco per controllare soprattutto le competenze accademiche e professionali dei responsabili. Per alcune figure fondamentali come il biologo, il veterinario, l’agronomo, il forestale, il promoter - spiega Noferi - vogliamo sapere se esistono, se sono operativi o in aspettativa, perché abbiamo il forte sospetto che alcuni di loro non siano in servizio e un caso, addirittura crediamo che non sia nemmeno presente in Italia, ma si trovi a Parigi".

Adesso dalle stanze pentastellate si resta in attesa delle risposte, mentre con le 5 richieste di accesso agli atti si mira ancora ad "appurare se le scritture contabili siano state redatte in maniera conforme, se i concorsi per le posizioni apicali siano stati svolti correttamente. Vogliamo controllare anche gli inventari dei mobili che sono “spariti” e sapere dove siano custoditi, se le convenzioni siano state sottoscritte, se ci siano state multe di qualsiasi tipo, da parte dei Carabinieri forestali".

L'attività ispettiva e di controllo dei consiglieri regionali è insomma percorsa a 360 gradi. Già con nuove frontiere: "Nei prossimi mesi passeremo al vaglio anche tutta la parte relativa al Lago di Massaciuccoli e al fiume Serchio, con i relativi progetti sul tavolo".