Cultura martedì 28 ottobre 2025 ore 13:10
Gli "sguardi" di Olga Rita Rovai

L’ultima silloge della poetessa è lo specchio di un animo sensibile che non riesce a darsi pace di fronte all’egoismo degli esseri umani.
CAMAIORE — La poesia di Olga Rita Rovai è molto reale, concreta! Dipinge immagini di vita, descrive sentimenti e fatti, con minuziosità ma non cerca costruzioni complesse, sofisticate: è diretta, essenziale. I suoi versi sono pennellate attente, puntuali, mirate, senza sbavature, focalizzate ma sempre semplici, immediate.
D’altra parte, lei stessa ci dice che “Camminando dentro i luoghi trovo il mio senso”. E i luoghi nei quali cammina sono quelli della vita di tutti i giorni: dall’amore ai rapporti con la famiglia, dalla sveglia del mattino alla colazione, dal mercato ad una passeggiata in bicicletta, e...
Ma Olga è altresì consapevole che “Privi di corpo abdichiamo la vita”; e così esplora il rapporto tra anima e corpo (“a chi spetta il primato…”) ed è in quest’ultimo che comunque trova “residenza” ben consapevole che “sua maestà la vecchiaia” “Sgretola il terreno”.
Eppoi Olga nell’introduzione alla sua silloge, facendo riferimento a concetti di fisica quantistica (argomento tutt’altro che semplice) ci ricorda che se è vero che “è l’osservatore a creare la realtà che osserva” allora possiamo influenzare il mondo che ci circonda. E così emerge la sua anima sociale e politica che ci richiama a riflettere sul nostro futuro poiché “L’anima… soluzione oggi non vede alla follia dell’uomo.”
"Sguardi", pubblicata da Holden Edizioni, è una silloge molto ricca, specchio di un animo sensibile, attento, vigile, che sa godere delle cose semplici e non riesce a darsi pace di fronte all’egoismo di noi esseri umani che “declamiamo la pace e facciamo la guerra”.
La cosa che più colpisce della poesia di Olga è come la sua solida concretezza e linearità si sposi con la consapevolezza piena della complessità della vita:
“... non sai quanto
ti possiede la vita
se possiedi la vita"
"... ho decodificato la vita
non sai quanto
imparandola
dai dolori del corpo
con l’aiuto del cuore
e della mente.”
Giovanni Frucci*
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Sposata, divorziata, una figlia, un nipote, Olga Rita Rovai, ha lavorato per circa quarant’anni al Comune di Pietrasanta come dipendente e ha svolto un ruolo di Amministratore (Assessore) presso il Comune di Camaiore. Da sempre con interessi sociali, sindacali e politici ha partecipato attivamente in varie Associazioni del territorio. Diploma di ragioniera conseguito in gioventù, diploma di Consulente familiare conseguito nel 2005 e diploma franco-italiano di Grafologia nel 2013. Ha coltivato diverse passioni dallo yoga alla montagna, ora il tango argentino. Ha pubblicato: La Prima Colazione (2010); Donna, brevi ricette, Edizioni Cinquemarzo (2015); Di luoghi di cose di case, Giovane Holden Edizioni (2017); Poesia da usare, s.e. (2019); Smargina la follia, s.e. (2021). È nata a Pietrasanta (Lu) nel 1953, vive a Camaiore (Lu).
L'ultimo riconoscimento avuto da Olga Rita Rovai con la silloge poetica "Sguardi" è stata la menzione speciale della Critica al Premio Letterario Internazionale "Massa città fiabesca e mare di marmo"
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* Un caro amico giorni fa mi ha chiesto una cosa alquanto singolare: “Tu che sai di poesia, avresti voglia di scrivere una recensione?”.
Innanzitutto non so di poesia! Mia moglie era una poetessa e ha provato ad insegnarmi come ‘guardare’ alla poesia.
Inoltre, non ho mai ‘scritto’, figuriamoci una recensione.
Infine, non conoscevo Olga Rita Rovai. Non avevo mai letto le sue poesie; eppure “SGUARDI” non è certo la sua prima silloge.
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