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Attualità mercoledì 02 novembre 2016 ore 18:18

Il caso Gaia in commissione ambiente

Audizione del gestore a capitale pubblico in commissione ambiente in Consiglio regionale. Giudizio positivo sul fondo sociale, ma i problemi ci sono



FIRENZE — In commissione ambiente in Consiglio regionale sono stati sentiti i vertici Gaia, il gestore della rete idrica a capitale pubblico che serve 46 Comuni tra le province di Lucca, Pistoia e Massa. 

Molte le risposte alle molte domande su questioni spinose quali acqua sporca, mancanza di fogne, sistemi di misurazione obsoleti, distacchi, bollette elevate. In audizione Paolo Peruzzi, Vincenzo Colle, Ester Della Santa, rispettivamente direttore, presidente ed ingegnere di Gaia spa.

"Le risposte sono state esaustive - ha sottolineato Stefano Baccelli, presidente della commissione - e il confronto con il gestore toscano a capitale pubblico che dal 2005 gestisce i servizi idrici integrati di 46 Comuni tra le province di Lucca, Pistoia e Massa, non si esaurisce oggi. Sarà presto fissata una nuova audizione per capire come intervenire a sostegno di ogni misura in favore di cittadini e utenti”

L’appuntamento di oggi, mercoledì 2 novembre, viene a seguito degli incontri avuti con diversi comitati. “Ci siamo fatti interpreti delle criticità manifestate dai cittadini” ha spiegato Baccelli ricordando la richiesta di una revisione normativa avanzata dal comitato “Acqua alla gola” lo scorso 5 ottobre.

Come sottolineato da Stefano Baccelli, il resoconto della giornata con Gaia, fotografa una realtà complessa e per alcuni aspetti ereditata dal passato. 

La rete di Massarosa, ad esempio, risale agli anni Novanta ed è stata realizzata con materiali di scarsa qualità. Lo stato di conservazione, si è appreso in commissione, è scadente ed è la causa principale della fuoriuscita di acqua sporca dalle tubature. 

"Sulla questione - ha spiegato il presidente di Gaia Vincenzo Colle - è stato avviato un tavolo tecnico con Enti locali e Autorità idrica toscana per un piano di investimenti fino a circa dieci milioni, di cui già tre, come dichiarato nel corso di un incontro istituzionale con Ait e amministrazione Comunale, impiegati per lavori che dovrebbero esaurirsi entro il 2018, in anticipo rispetto alla previsione del 2020”. 

“Nel contempo – ha detto ancora Colle – siamo intervenuti sostituendo 27 chilometri di rete, con lavaggi straordinari per diminuire i disagi e con il progetto di installare sistemi di rilevamento per avvisi preventivi ai cittadini”. “Stiamo inoltre studiando una forma di rimborso calcolata sulla quantità d’acqua sporca che gli utenti devono sprecare prima di ottenere quella pulita”.

Oltre alla rete di Massarosa, anche la questione contatori Forte dei Marmi è un problema che Gaia definisce “ereditato dal passato” ma saranno “tutti sostituiti entro il 2019” ha assicurato Colle.

Sul nodo morosità, il gestore ha messo in campo azioni e misure accolte positivamente dalla commissione. Tra queste è già attivo il Fondo per utenze disagiate (circa 600mila euro), cui possono attingere cittadini segnalati dai servizi sociali per il pagamento delle bollette, che vengono anche protetti dal distacco del contatore per morosità.

Il fronte tariffe a Massa, infine, presenta “elementi di criticità” ben evidenziati da Peruzzi. “Il consumo medio è superiore rispetto al resto dei Comuni” e le tariffe, calcolate a blocchi crescenti, risultano “particolarmente elevate”. Da qui la scelta di avviare “campagne di contenimento rivolte ai singoli utenti” ricordando comunque che esiste una “tariffa agevolata legata alla dichiarazione Isee” o misure in favore di famiglie numerose. 


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