Lavoro martedì 27 ottobre 2015 ore 09:00
"Oreste Pardini non deve chiudere"

E' iniziata ormai da alcuni giorni la cassa integrazione a zero ore per il primo gruppo di lavoratori e lavoratrici della storica azienda di Camaiore
CAMAIORE — Dopo gli
incontri istituzionali delle settimane scorse - con il Comune di
Camaiore e la Prefettura di Lucca - i dipendenti attendono di sapere
cosa ne sarà del loro posto di lavoro. Ci sarà la chiusura dell'azienda e
la vendita dei macchinari o l'attività potrà proseguire secondo quanto
propone l'offerta giunta dalla Elexos (gruppo Cima)?
Venerdì
prossimo è in programma un incontro con il giudice della procedura
fallimentare presso il tribunale di Lucca. Intanto oggi, 26 ottobre, i
lavoratori sono tornati a far sentire la loro voce davanti ai cancelli
di via Sterpi, scioperando per due ore.
"Pensavamo che l'offerta di
Elexos sarebbe stata accettata perché è l'unica che consente di
continuare a lavorare" ha spiegato Alessio Giannoni, da 17 anni alla
Pardini e rappresentante sindacale Fiom. "Dopo la prima offerta, alla
Elexos è stata chiesta un'integrazione che è arrivata e che adesso
rispecchia i termini della base d'asta - ha continuato Giannoni - perciò
siamo fiduciosi anche perché, viceversa, la storia della Oreste Pardini
terminerebbe qui".
"La tutela dell'occupazione
e del sito produttivo è il nostro obiettivo", ha aggiunto Nicola Riva
della Fiom Versilia che ha ricordato come i dipendenti siano "i maggiori
creditori dell'azienda, in virtù del loro Tfr - circa 400 mila euro,
ndr - che quindi deve avere un peso nella decisione finale".
"I
macchinari non usciranno dagli stabilimenti, se la decisione sarà di
vendere tutto e chiudere l'azienda", hanno assicurato i lavoratori,
contrari alla cessione al compratore estero che ha fatto la prima
offerta alla proprietà. Sono 26 le famiglie a rischio di perdere lo
stipendio nel giro di pochi giorni, un ulteriore colpo per il territorio
versiliese in termini di occupazione e desertificazione industriale.
L'appello dei dipendenti e della Fiom è: la Oreste Pardini non deve chiudere!
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