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Attualità lunedì 15 marzo 2021 ore 13:28

Il commercio entra in mobilitazione permanente

saracinesca abbassata

"Per ogni saracinesca abbassata ci sono dipendenti che rischiano il posto": così il settore stremato dal Covid ogni giorno riunisce i suoi organismi



LUCCA / MASSA CARRARA — "Per ogni saracinesca abbassata ci sono dipendenti e indotto che rischiano il posto, non solo il titolare che ci rimette con la sua azienda": per questo i commercianti stremati dalla crisi indotta dal Covid-19 si costituiscono in mobilitazione permanente con Confcommercio di Lucca e Massa Carrara che aderiscono all'iniziativa regionale dell'associazione. "A partire da oggi lunedì 15 marzo - spiega una nota - l’associazione di categoria riunirà il proprio consiglio regionale ogni giorno per decidere, all’unanimità e con la massima tempestività, le azioni da intraprendere a sostegno del comparto, provato dalle difficoltà scaturite dalla crisi pandemica e dalle inefficienze nella sua gestione".

“La nostra associazione – affermano il presidente e il direttore di Confcommercio di Lucca e Massa Carrara, Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini – lo ripete da tanto tempo: il mondo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi non è 'soltanto' il vero motore della nostra economia", "perché dietro alla storia di un’impresa c’è un enorme filiera lavorativa e occupazionale, che finisce col diventare anche sociale”. 

“Ad un primo sguardo superficiale – proseguono Pasquini e Giovannini – si potrebbe pensare che per la saracinesca di un negozio che si abbassa, a rimetterci sia 'solo' il titolare assieme alla sua famiglia. In realtà a rimetterci sono anche i dipendenti che perdono il proprio posto e tutte quelle attività di fornitura che con quel negozio lavoravano. Insomma. quando le aziende sono costrette a chiudere, allora il problema assume dimensioni molto più gravi. Le istituzioni a tutti i livelli hanno il dovere di fare il massimo per salvaguardare il tessuto delle piccole e medie imprese. Da tante parte continuiamo a sentir parlare di slittamenti dei pagamenti dovuti dalle imprese, ma non è sufficiente: serve una cancellazione totale dei tributi per un periodo equivalente alla durata dell’emergenza. Gli enti tutti, dai Comuni fino al Governo, non perdano di vista che quella in atto non è soltanto una emergenza sanitaria, ma anche economica. E agiscano di conseguenza”, è l'appello.


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