L'arancione Covid screziato di rosso

PROVINCIA DI LUCCA — L'arancione che a livello generale definisce il livello di rischio Covid-19 nella provincia di Lucca, con relative misure restrittive anti contagio, si screzia sempre più di rosso man mano che il tasso di contagi sale nei vari territori comunali. 

Nella giornata odierna è stata assunta la decisione di istituire la zona rossa nei territori comunali di Altopascio, Bagni di Lucca e Villa Basilica a partire dal prossimo mercoledì 24 marzo. Il tasso di contagi settimanale registrato con oggi è di 417 positivi ogni 100.000 abitanti ad Altopascio, di 970 a Villa Basilica e di 517 a Bagni di Lucca.

La mappa della Lucchesia rossa già contava l'intera Versilia che aveva visto affacciarsi per primi nella massima fascia di rischio i comuni di Viareggio e di Seravezza, seguiti poi da Camaiore, Pietrasanta, Massarosa, Forte dei Marmi e Stazzema una volta che è stata decisa l'estensione delle misure di contenimento del contagio all'intero territorio versiliese.

Nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini si era detto perplesso sulla strategia delle micro zone rosse. "Forse sarebbe opportuno che la Toscana entrasse in zona rossa fino a Pasqua? Sostanzialmente sì", scriveva giusto giovedì passato. E oggi non nasconde la delicatezza della situazione: "Sia l'ospedale di Lucca che il Versilia di nuovo sfiorano i 100 ricoveri a testa: 97 sono i malati Covid ricoverati al San Luca e 99 al Versilia. Da sabato 20 marzo, infine, la Toscana registra un tasso settimanale di positivi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. Cosa significa? Che se la cabina di regia e il Ministero della Salute avesse guardato i dati il lunedì anziché il venerdì, la Toscana sarebbe entrata in zona rossa in automatico, come previsto dal decreto nazionale. Vi dico questo per dirvi che la situazione è delicata e come tale va gestita", è la riflessione che Menesini affida a un lungo post su Facebook.

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