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Attualità domenica 07 novembre 2021 ore 18:30

Chi è quel matto a Viareggio? È Quentin Tarantino!

Quentin Tarantino
Quentin Tarantino

Il regista pluripremiato è stato ospite del Noir Festival che si svolgeva nella città del Carnevale. Una storia bellissima che risale al 1992



VIAREGGIO — Poche settimane fa il regista Quentin Tarantino ha ricevuto da Dario Argento, alla Festa del Cinema di Roma, un premio alla carriera. L'ennesimo riconoscimento per un artista che da Le Iene fino a C'era una volta a... Hollywood ha rivoluzionato il cinema degli ultimi 30 anni.

Ma c'è stato un tempo, appena prima di diventare famoso che Tarantino era uno scapestrato appassionato di cinema dai modi egocentrici e dai vestiti improbabili.

L'aneddoto è stato raccontato dal giornalista Michele Boroni e si riferisce al 1992. Siamo a Viareggio, dove si sta svolgendo il Noir Festival. 

Questo il racconto integrale pubblicato 12 anni fa sul blog da Boroni:

"Il matto" - una storia vera

Per un periodo il Noir Festival, quello nato a Cattolica e poi trasferito a Courmayer, si svolse a Viareggio. Nel 1992 avevo delle simpatiche amicizie viareggine e quindi, per tutta la durata della manifestazione, venivo gentilmente ospitato in zona per godermi tutte le proiezioni. Ricordo che era un festival a misura d'uomo, con tre-quattro sale posizionate lungo la passeggiata al mare nello spazio di trecento metri; le visioni erano uniche, gratuite e per tutti: fan, registi, attori e giornalisti, tutti insieme.

Situazione perfetta, se non ci fosse stato “il matto”.

“Il matto”, come era stato simpaticamente appellato dagli avventori del festival, era un ragazzone americano vestito con bermuda, sneakers, t-shirt a tema musicale (ricordo perfettamente una maglietta con l'immagine di Queen Latifah e un'altra dei Beastie Boys) e un rapporto conflittuale con l'igiene personale, che non si perdeva niente, neanche la proiezione dell'oscuro polar belga degli anni 70. Il fatto è che le sue visioni erano rumorosissime: in sala mangiava e beveva di tutto, parlava da solo e gesticolava come un forsennato. All'inizio era divertente, poi però, alla lunga, risultava piuttosto stancante. Se non ricordo male anche Irene Bignardi (allora critico cinematografico di Repubblica) dovette cambiare poltrona un paio di volte in sala per godersi in tranquillità il film. 

Il “matto” però non era arrogante, anzi quando veniva rimproverato, lui si scusava con strette di mano e inchini, salvo poi cinque minuti dopo riprendere a sbraitare come prima. E poi era entusiasta di tutto, non solo dei film: ricordo di aver condiviso con lui il tavolino della pizzeria al taglio “La Rusticanella” nella passeggiata viareggina e il matto continuava a dire “this is the best pizza ever”.

I film in cartellone erano tutti piuttosto buoni e ricordo che parteciparono anche alcuni importanti nomi come Ken Russel, Nicholas Roeg, Mark Snow, Theresa Russell, Jeremy Irons e Debbie Harry. Il matto, che nel frattempo era diventato, nel bene e nel male, la mascotte del festival, abbracciava, chiedeva autografi e parlava con tutti. Ma il bello doveva ancora venire: i ben informati dicevano un gran bene di questo “Reservoir Dogs” (Le Iene, ndr), il film con Harvey Keitel diretto da un esordiente che avrebbe chiuso il festival.

Venne così l'ultimo giorno e al Festival Noir proiettarono quel capolavoro a basso budget e mille idee che tutti noi ben conosciamo.
Finita la visione, dieci minuti di applausi.

Salì sul palco il direttore del festival quasi commosso per aver ospitato in esclusiva quel piccolo grande film e, soprattutto, per annunciare la presenza del regista.

Era in sala. In realtà non si era mai mosso da lì. Sale sul palco con un salto goffo, cantando e sbraitando come aveva sempre fatto per tutta la settimana. Il grido che lo accolse fu unico “Noooooo, ma è il mattoooo!”. Qualcuno, perfino il sottoscritto, per un lungo attimo pensò che fosse tutto uno scherzo. Ma poi, ripensandoci, tutto aveva un suo beffardo e logico senso.

Ho raccontato questa lunga storia perché stasera, proprio a Viareggio all'interno della rassegna Europa Festival, ci sarà la prima italiana al pubblico di “Inglorious Basterds – Bastardi Senza gloria” per celebrare Quentin Tarantino e quello che fu il suo debutto italiano".


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