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Attualità mercoledì 01 febbraio 2017 ore 09:20

Finmeccanica conferma Moretti

Mauro Moretti

Dopo la sentenza sulla strage di Viareggio il consiglio di amministrazione di Leonardo ha rinnovato la fiducia all'amministratore delegato



ROMA — Mauro Moretti resta al suo posto. Il consiglio di amministrazione di Leonardo Finemeccanica, si è riunito per esaminare l'impatto della sentenza sulla strage di Viareggio che ha visto condannare a sette anni l'attuale amministratore delegato e direttore generale della società per azioni, il quale ai tempi del disastroso incidente ferroviario era amministratore delegato di Rfi.

Nel comunicato del cda di Leonardo viene fatto riferimento alla decisione del tribunale di Lucca ''in relazione all'incidente ferroviario accaduto a Viareggio il 29 giugno 2009,'' e che ''ha condannato in primo grado - e dunque in via non definitiva - l'ing. Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo - Società per azioni, ritenendolo responsabile di reati colposi - per il ruolo di Amministratore Delegato di RFI S.p.A. dallo stesso ricoperto nel periodo 2001/2006 e quindi antecedente al fatto''. 

La verifica - spiega la nota - è stata fatta dal consiglio in presenza dei membri del Collegio Sindacale, ''che ha condiviso le valutazioni poste a fondamento delle determinazioni del Consiglio stesso'' ed ''è stata supportata da uno specifico parere pro veritate, richiesto dal Consiglio di Amministrazione e reso da primari professionisti altamente qualificati nelle materie del diritto civile, penale e internazionale''. 

L'Executive Summary degli professionisti consultati ha verificato in particolare se la sentenza comportasse la decadenza di Moretti, tenuto conto anche dell'ambito in cui opera Leonardo ed estendendo l'analisi anche ad alcune giurisdizioni straniere. E'' stato in particolare esaminato se la sentenza potesse limitare la partecipazione della società a gare in Italia e in Paesi stranieri nei quali Leonardo realizza gran parte dei propri ricavi. Le conclusioni hanno però escluso questi aspetti e la relazione spiega che la normativa ''non determina la decadenza dalla carica di Ad di Leonardo'' e anche che la sentenza non incide ''sulla capacità operativa della società''. Non vengono meno - riporta la relazione - anche i requisiti di onorabilità previsti dal testo unico sull'intermediazione finanziaria (Tuif). Nella relazione viene inoltre verificato che i reati ascritti non risultano compresi nell'articolo 80 del codice degli appalti e che ''del pari la condanna riguarda reati non rilevanti ai fini dell'abilitazione alla sicurezza''.


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