"Fallimento Perini uno schiaffo alla città"

Dura presa di posizione di Confesercenti sull'epilogo della vertenza, mentre anche il mondo politico si schiera a sostegno dei lavoratori

VIAREGGIO — "Il fallimento della Perini Navi è uno schiaffo alla città": arriva dritto per dritto la presa di posizione di Confesercenti Versilia che, col suo responsabile Daniele Benvenuti, esprime sconcerto e preoccupazione per l'epilogo della vertenza Perini con la dichiarazione di fallimento. Oltre che alla città, secondo Confesercenti lo schiaffo è arrivato "soprattutto al comparto della cantieristica fiore all'occhiello di Viareggio".

"Esprimiamo vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, augurandoci che si possa trovare una soluzione immediata", incalza Benvenuti. Che prosegue: "Perini era un simbolo nel mondo della storia della nautica indissolubilmente legato a Viareggio. Non entriamo nel merito delle responsabilità di questo fallimento, anche se i fatti degli ultimi mesi testimoniano come i tentativi di salvataggio si siano rivelati privi di fondamento. Adesso la priorità devono essere i lavoratori diretti e quelli dell'indotto per i quali il futuro è a dir poco incerto".

Toni di delusione anche dalla politica, con il Pd di Viareggio che afferma: "Con dispiacere apprendiamo del fallimento di Perini Navi dichiarato dal tribunale. L'azienda è una delle più importanti e prestigiose del comparto della nautica viareggina e internazionale. In questa fase crediamo fermamente che la preoccupazione per i posti di lavoro, dell'indotto e per la salvaguardia del brand industriale, siano e debbano essere la priorità che orienterà gli sviluppi futuri che riguarderanno l'azienda".

Da FdI arriva l'appello del vicecapogruppo in consiglio regionale Vittorio Fantozzi, vicepresidente della commissione regionale sviluppo economico: "La Regione deve stare al fianco dei lavoratori e chiedere subito un incontro al curatore fallimentare. Centinaia tra dipendenti e lavoratori dell’indotto - ricorda - adesso si trovano in una situazione di grande incertezza. Il Tribunale ha disposto l’esercizio provvisorio dell’impresa per garantire almeno una minima continuità dell’attività, ma vanno messe in sicurezza tutte le maestranze garantendo loro i previsti ammortizzatori sociali”.

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