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Attualità giovedì 25 marzo 2021 ore 10:08

Floricoltura, appassiti 15 milioni di fatturato

fiori

Il comparto fiori recisi della Versilia è tra i più sofferenti in un segmento che nel complesso si affaccia alla primavera 2021 con rinnovata speranza



VIAREGGIO — Il 2020 è stato l’anno peggiore di sempre per la floricoltura della Versilia, con una perdita di oltre 15 milioni di euro. Ma per il settore - che da solo comprende 300 aziende e 9.000 addetti tra diretti ed indiretti per un valore di fatturato stimato in era pre-Covid di circa 50 milioni di euro - la primavera 2021 mostra più luci che ombre, con le frontiere aperte che fanno sbocciare in serre e vivai la speranza di ripresa benché il perdurare delle restrizioni per il settore cerimonie, fiere, battesimi, matrimoni dimezzi la produzione di fiori recisi e affossi le vendite determinando incertezza. Il quadro è tracciato da Coldiretti Lucca e Affi, l'associazione floricoltori e fioristi italiani.

“La situazione generale – spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – è sicuramente migliorata. Un anno fa le frontiere erano chiuse, c’erano ritardi e difficoltà nei trasporti e nella vendita, le esportazioni erano quasi azzerate, il commercio al dettaglio paralizzato, i negozi chiusi. Non ci siamo quasi accorti della primavera e solo nel periodo di maggio giugno abbiamo ricominciato a prenderci cura di giardini, balconi ed orti. Le aziende si sono adattate alle nuove prospettive producendo di meno per contenere i costi. I ristori arrivati non sono sufficienti: copriranno forse il 5% del totale delle perdite. Per tornare i livelli pre-Covid ci vorranno due-tre anni di assoluta normalità”.

A spingere il settore sono le esportazioni, soprattutto per il settore dei fiori e piante in vaso, ed il ritorno alla cura di giardini ed balconi per il reciso sul fronte nazionale. Con l’arrivo della primavera quasi 1 italiano su 2 (45%) infatti prende in mano zappa e vanga dedicando parte del proprio tempo libero alla cura di verdure e ortaggi, piante e fiori, in vaso o nella terra negli orti, nei giardini e anche su balconi e terrazzi. “Il fiore reciso è il comparto che più ha sofferto perdendo fino al 90% del fatturato. La cura di giardini, balconi ed orti domestici – spiega Cristiano Genovali, presidente Affi – oltre che un passatempo salutare e sempre più diffuso aiuta il settore ma non può essere sufficiente. L’annullamento delle cerimonie ha un effetto a valanga sulle produzioni primaverili. La Versilia in questo senso è quella che soffre di più essendo specializzata proprio nella produzione di fiori recisi. Se non ripartono le cerimonie il sistema Versilia rischia il crack".


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