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mercoledì 12 novembre 2025

VI PRESENTO I MIEI... — il Blog di Dino Fiumalbi

Dino Fiumalbi

Dino Fiumalbi è nato e vive a Pontedera, dove ha svolto diversi mestieri, fra i quali l’insegnante. Nel 2018 ha pubblicato una ricerca sulla città e su un pontaderese, frequente commensale di Napoleone all’Elba : - Giuseppe Balbiani, 1767-1851 Da Pont’ad Era a Napoleone e ritorno a Pontedera, Tagete, Pontedera, 2018. Ha pubblicato quattro libri di narrativa, esauriti in stampa ma presenti in Bibliolandia, la rete provinciale delle biblioteche pisane. È molto affezionato ai suoi personaggi, silenti consiglieri della sua famiglia di carta.

​Storie e metastorie di personaggi d’autore

di Dino Fiumalbi - mercoledì 12 novembre 2025 ore 18:44

In ogni percorso di narrazione scritta si seguono ormai schemi assodati e fin troppo ripetuti: le cinque Wh questions di scuola anglosassone, le funzioni di Propp (estese oltre le fiabe), il passaggio dalla fabula all’intreccio, la cura di fasi, sequenze e dialoghi …

In estrema sintesi, si predispone un tavolo di lavoro dove i personaggi si muovono negli accadimenti, dislocati nei luoghi e articolati nei tempi, dall’incipit allo scioglimento.

La storia pubblicata è un prodotto finito: esauriti i tempi, sfumati i luoghi e trasmessi i messaggi, sembra che non rimanga nulla in sospeso, nulla di ancora vivo.

Io credo, invece, che alla fine di un buon libro, accada come alla fine di un buon piatto, quando intratteniamo nel palato l’essenza della pietanza; nel caso del libro intratteniamo nella mente soprattutto le essenze dei personaggi, le loro caratteristiche profonde, quelle che più ci hanno colpito, quelle che, oltre a informarci su cosa è successo, hanno dischiuso alcune finestre alle quali siamo tentati di affacciarci, per vedere ben più di quanto già raccontato nel testo. Abbiamo partecipato delle loro storie, ma siamo incuriositi da ciò che ci potrebbe essere al di là di esse. Siamo magneticamente attratti dalle loro metastorie: vorremmo sapere se davvero l’eroe non ha mai avuto paura, se il cattivo non conserva almeno un briciolo di pietà, se quell’accenno a metà dell’ultima pagina avrà una sua evoluzione.

Quando si legge, in ogni personaggio vediamo subito una persona, ancorché di carta e inchiostro; lo osserviamo nascere implume nella prima apparizione e, man mano che scorrono le pagine, condividiamo il suo rivestirsi di penne, l’accenno dei primi voli; seguiamo soddisfatti la costruzione e il consolidamento del suo profilo, mentre le caratteristiche sedimentano e creano una struttura sempre più solida: un processo di formazione che, talvolta, pare autopoiesi, ovvero auto-generazione.

Il personaggio sparge un alone, un’aura che persiste anche dopo la chiusura del libro e diffonde germi che evocano analogie e differenze con persone reali. Quante volte ci capita di sostenere che il nostro amico Carlo ha lo stesso carattere irascibile del principe di Salina, o di notare che quella signora dall’aria triste e delusa, vicino al binario, ci ricorda Anna Karenina, e giù lì a fantasticare …

I personaggi non muoiono dentro a un libro; non solo sopravvivono nei cosiddetti cicli, come i Rougon Maquart di Zola, o La Comédie humaine di Balzac, ma perdurano in qualunque altro testo narrativo.

Il tratteggio della loro essenza sfarfalla dall’inchiostro di stampa alla mente del lettore, che diventa spesso complice dell’autore, usando quel lampeggio di suggestioni per la creazione estemporanea delle sue metastorie.

In questo Blog mi divertirò a giocare fra le storie e le metastorie dei personaggi, cominciando ovviamente da quelli della mia famiglia di carta, ma non escludendo adozioni da famiglie più famose e più blasonate.

Dino Fiumalbi

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