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Attualità martedì 13 aprile 2021 ore 16:38

"Il nostro urlo, i nostri negozi da far ripartire"

I vertici del commercio di Lucca e Massa Carrara alla manifestazione fiorentina
I vertici del commercio di Lucca e Massa Carrara alla manifestazione fiorentina

Oltre un centinaio i commercianti di Lucchesia e provincia apuana stamani a Firenze per far sentire il proprio grido di dolore per la crisi Covid



LUCCA / MASSA CARRARA — "Il nostro grido di dolore, i nostri negozi da far ripartire con una data certa. Noi scegliamo il 1 maggio": anche dalle province di Lucca e di Massa Carrara oggi gli imprenditori del commercio e del terziario si sono riversati a Firenze per la manifestazione di Confcommercio in cui il settore chiedeva di individuare un percorso e un traguardo per far ripartire le attività, in mancanza del quale le aziende sono pronte a far da sole dal mese prossimo.

E’ infatti quella di sabato 1 maggio la data limite indicata per la riapertura di tutte le attività commerciali, "devastate dagli effetti di 14 mesi di emergenza sanitaria ed economica. E se il Governo non darà il via libera, le imprese agiranno in autonomia". Il messaggio forte e chiaro è stato lanciato alla manifestazione di protesta andata in scena in via Cavour a Firenze, di fronte al palazzo dove ha sede la prefettura. Fra loro anche una folta delegazione proveniente dalle province di Lucca e Massa Carrara, un centinaio in tutto fra presidenti di sindacato e semplici operatori di svariate categorie: dalla ristorazione all’abbigliamento, passando per le calzature, i bar, le strutture ricettive, l’oggettistica e altro ancora. Tanti settori diversi, ma con in testa un unico obiettivo: tornare subito a lavorare. 

“Perché ci sono imprenditori – ha detto Samuele Cosentino, componente di Fipe ristoratori Lucca durante il suo intervento sul palco – per i quali già domani è troppo tardi per ripartire”. Fra gli interventi anche quello di Piero Bertolani, vicepresidente vicario di Confcommercio province di Lucca e Massa Carrara: “Il tempo dell’attesa è finito – ha detto -: le nostre imprese sono state costrette a chiudere e il virus non è scomparso. E’ evidente che non fossimo e non siamo noi con il nostro lavoro la causa dei contagi. Vogliamo solo tornare a lavorare, è un nostro diritto”. 

“Una giornata importante – commentano il presidente e il direttore di Confcommercio province di Lucca e Massa Carrara, Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini – che ha visto una nuova e massiccia mobilitazione da parte delle nostre imprese. Lo diciamo da mesi e lo ribadiamo: le aziende sono al collasso e rischiano di morire. Ma la morte del commercio significa anche quella di un intero tessuto sociale e occupazionale. Ora basta con le parole: si permetta ai nostri imprenditori di tornare da subito a lavorare e senza più interruzioni”.


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