Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:00 METEO:VIAREGGIO21°26°  QuiNews.net
Qui News versilia, Cronaca, Sport, Notizie Locali versilia
venerdì 25 luglio 2025
Tutti i titoli:
corriere tv
Sinner in versione chef cucina un piatto di pasta alla sua squadra: «Ci metto molto olio, e sui pomodori un po' di zucchero per addolcirli»
Sinner in versione chef cucina un piatto di pasta alla sua squadra: «Ci metto molto olio, e sui pomodori un po' di zucchero per addolcirli»

Cronaca mercoledì 23 luglio 2025 ore 17:00

Smantellata la banda degli orologi di lusso

Una banda specializzata dietro furti e rapine messe a segno a Forte dei Marmi ma anche a Ibiza, Cannes e Saint Tropez. 13 misure cautelari



FORTE DEI MARMI — Ci sarebbe una banda specializzata dietro una serie di furti e rapine di orologi di lusso avvenuti la scorsa estate e Forte dei Marmi ma anche ma anche in altre città, come Milano e Torino e all'estero, in particolare in Spagna (Ibiza), Francia (Nizza-Cannes- Saint Tropez) e Germania (Monaco). E' quanto ricostruito dalla polizia che, al termine di una vasta operazione, ha dato esecuzione a 13 misure di custodia cautelare emesse dal Gip di Lucca,  nei confronti di altrettante persone indagate a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro il patrimonio e, in particolare, di rapine e furti di orologi di lusso.

Per 9 di loro sono scattati gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, per gli altri 4 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo la polizia il gruppo sarebbe stato composto in totale da circa 22 persone. Quelli non raggiunti dalla misura cautelare sono stati denunciati a piede libero per posizioni marginali.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Lucca e dal Commissariato di Forte dei Marmi, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, avrebbero consentito di ricostruire ed identificare i componenti della banda di rapinatori in trasferta, di origine campana.

Nel corso delle indagini sarebbe emersa anche la presenza di una rete di conoscenze e di fiancheggiatori che avrebbero aiutato i rapinatori a trovare case in affitto, auto, documenti e targhe.

Alcuni componenti della banda sarebbero stati identificati anche grazie ad elementi singolari emersi dall’analisi delle immagini. In particolare, uno dei soggetti è stato riconosciuto, perché immortalato in tre diverse occasioni mentre indossava lo stesso paio di scarpe. Un altro, invece, è stato identificato grazie a una foto scattata da un operatore durante un servizio di osservazione: sebbene ritratto di spalle su un motociclo, il suo volto era chiaramente visibile nello specchietto retrovisore del mezzo su cui viaggiava.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca avrebbero documentato l’esistenza di uno schema ben collaudato e usato per ogni colpo dai rapinatori: insieme a dei complici, che li seguivano a bordo di autovetture, percorrevano in motocicletta le strade più trafficate della località turistica e una volta individuata la vittima del furto o della rapina, attendevano il momento giusto, ad esempio che scendesse dall’auto o uscisse da un locale in cui era stata prima notata, per poi aggredirla e strapparle via l'orologio. Tra le vittime anche persone anziane. 

Ognuno dei componenti, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, avrebbe avuto un ruolo ben preciso: si va dagli esecutori materiali delle rapine a chi si occupava di movimentare gli scooter utilizzati per mettere a segno i colpi, allo scopo di eludere eventuali controlli delle Forze dell’ordine, provvedendo a condurli anche all’estero, in località turistiche come Ibiza, Saint Tropez, luoghi in cui sarebbero stati compiuti analoghi colpi con lo stesso modus operandi.

In particolare, due degli indagati, secondo gli inquirenti al vertice dell’associazione a delinquere, sebbene detenuti ad Ibiza, dove sono stati arrestati per rapine di orologi di lusso, avrebbero continuato ad avere contatti con i sodali in Italia, fornendo indicazioni operative e assumendo, quindi, il ruolo di leader del gruppo criminale, scegliendo e approvando i componenti della banda, oltre alle località ove colpire, provvedendo a reperire i mezzi di trasporto e a finanziare il costo dei viaggi. Tra i componenti della banda c’era anche chi, per ogni rapina, si sarebbe occuparo di trovare una “base logistica”, dove soggiornare per le “trasferte del crimine”.

Le attività esecutive hanno visto il contributo operativo anche della Squadra Mobile di Napoli e il supporto delle Squadre Mobili di Caserta, Foggia, Avellino e Salerno oltre che del Reparto Prevenzione Crimine Campania con cui gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca hanno lavorato con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno