Attualità martedì 26 gennaio 2021 ore 11:55
Stop propaganda fascista, il sindaco firma

Il primo cittadino ha sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare partita da Stazzema che propone una normativa specifica
QUARRATA — Stop alla propaganda su nazismo e fascismo in ogni sua forma: il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti ha firmato a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare promosso dal sindaco di Stazzema, in Versilia, Maurizio Verona che propone Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti.
L’iniziativa lanciata dalla città versiliese mira a far cessare e punire tutte quelle rievocazioni fasciste e naziste che si manifestano in svariati modi: dalla vendita di gadget e cimeli, alle scritte sui muri, fino alla costituzione di movimenti che si ripropongono simboli, messaggi, slogan e principi nazi-fascisti.
“Il Comune di Quarrata – spiega Mazzanti – è particolarmente legato a quello di Stazzema: proprio un anno fa, in occasione della mostra di Oliviero Toscani sulla strage di Sant’Anna realizzata al Polo Tecnologico, avemmo modo di stringere solidi rapporti con l’amministrazione di Stazzema e di avere ospite, insieme a Toscani, il sindaco Maurizio Verona che aveva già lanciato la proposta di un’anagrafe antifascista e stava lavorando alla proposta di legge".
"Mi sento solidale con questa iniziativa perché rispecchia i valori che anche la nostra amministrazione promuove - sottolinea il sindaco - ed è per questo che l’ho convintamente sottoscritta. Tutti i cittadini di Quarrata, mi auguro numerosi, che volessero fare altrettanto possono recarsi presso l’Urp in piazza Risorgimento e lasciare la propria firma”.
Nelle motivazioni della proposta di legge di iniziativa popolare si sottolinea come i firmatari reputino fondamentale che si torni a parlare “dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli: la Costituzione con la sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione sotto ogni forma del disciolto partito fascista. E' necessario, di fronte all’esposizione e alla vendita di oggetti e di simboli che si richiamano a quella ideologia, che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovo i simboli di quel passato tragico”.
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