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sabato 05 luglio 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​Hilsenrath e le 9 omotipie tra Nazismo, Sionismo e Americanismo" (4^ parte)

di Adolfo Santoro - sabato 05 luglio 2025 ore 08:00

Ci sono ampie convergenze culturali tra Nazismo, Sionismo e Americanismo e tutt’e tre influenzano un’analoga visione totalitaria della realtà, che, in ultima analisi, mira alla distruzione ecologica della Terra, sotto il loro dominio, sotto il dominio della guerra perpetua.

Ecco le sette omotipie:

1) Sia il nazismo, che il sionismo, che l’americanismo sono ideologie reazionarie, anticomuniste e fondate sul colonialismo dei coloni.

2) Sono, inoltre, tutt’e tre basate sull’estremismo religioso: il nazismo sulla commistione tra cristianesimo e paganesimo, il sionismo sul giudaismo, l’americanismo sul cristianesimo evangelico.

3) Sono, ancora, tutt’e tre teleologicamente fondate: lo spazio vitale per il nazismo, la terra promessa per i sionisti, il destino manifesto per gli americanisti.

4) Sono tutt’e tre razziste: il suprematismo nazista si basa sul primato della razza ariana, quello sionista sulla presunta primogenitura degli ebrei rispetto agli altri popoli, quello americanista sul primato della razza bianca.

5) Sono, ancora, tutt’e tre teleologicamente fondate: lo spazio vitale per il nazismo, la terra promessa per i sionisti, il destino manifesto per gli americanisti.

6) Sono tutt’e tre razziste: il suprematismo nazista si basa sul primato della razza ariana, quello sionista sulla presunta primogenitura degli ebrei rispetto agli altri popoli, quello americanista sul primato della razza bianca.

7) Sono tutt’e tre fondate sulla legge del più forte al di là del diritto internazionale.

8) Sono tutt’e tre arrivate al potere democraticamente, approfittandosi della debolezza della democrazia ed, una volta al potere, tendendo a sovvertire l’equilibrio proprio delle democrazie.

9) Sono tutt’e tre guidate dall’approccio dominionista, che mira a trasformare la società influenzando o addirittura controllando il governo.

Queste tre ideologie convergenti non si limitano, ovviamente, ai soli territori di origine, ma influenzano, attraverso una sorta di vassallaggio, tutto l’attuale mondo condiviso.

Esamino qui il primo punto: Sia il nazismo, che il sionismo, che l’americanismo sono ideologie reazionarie, anticomuniste e fondate sul colonialismo dei coloni.

Il progetto culturale di queste tre ideologie si basa, anzi tutto, sulla demagogia, concetto molto affine a populismo. In questo senso il rapporto tra demagogo e popolo è reciproco: il demagogo costruisce ideologicamente il consenso del popolo, ma, a sua volta, è influenzato da quello che la gente vuole, per cui le decisioni si basano su un algoritmo costruito per intercettare il consenso espresso dagli umori dell’ultimo momento.

Fu lo storico dell’antica Grecia Tucidide a definire demagoghi o capi popolo quegli Ateniesi che, dopo la morte per peste di Pericle durante la guerra del peloponneso, cercavano di prendere il suo posto ingannando e seducendo l’assemblea popolare ateniese, tramite false promesse e istigazione contro gli avversari politici.

Platone, a sua volta, definì la demagogia come una forma corrotta della democrazia: al normale dibattito politico si sostituisce il parlare alla pancia della gente attraverso una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse, allo scopo di mantenere o conquistare il potere. Il demagogo fa leva sui sentimenti di insicurezza della gente, a loro volta alimentati da sentimenti di paura e terrore, che, a loro volta, eccitano all’odio e alla rabbia cronica. Attraverso l’individuazione di un nemico pubblico viene neutralizzato il dissenso della maggioranza silenziosa, che si uniforma a immagine e somiglianza di chi è al potere.

Come espressione del narcisismo dominante, viene utilizzato un linguaggio politico derisorio, che ha lo scopo di mistificare i dati di realtà. Il suo potere si basa, infatti, sulla formazione volutamente ignorante della gente, che ottunde la capacità critica, e sulla disinformazione, a sua volta collegata alla pervasività della pubblicità/propaganda ed all’induzione di pseudo-bisogni e di pseudo-valori capillarmente trasmessi tramite i media e gli spettacoli nazional-popolari.

La convergenza tra nazismo e sionismo è documentata da vari atti storici. Ad esempio, secondo il regista anglofono Stefan Moore, le attuali politiche di apartheid di Israele presero forma nel periodo precedente all'Olocausto, quando la Germania nazista e un piccolo gruppo di influenti sionisti formarono un’alleanza per costruire i loro stati etno-nazionalisti. Nel 1933 i sionisti tedeschi firmarono un accordo accordo con il governo nazista che permise ad alcuni ricchi ebrei tedeschi di immigrare in Palestina in cambio dell’acquisto di beni tedeschi che venivano poi esportati alla comunità ebraica in Palestina. Come parte dell’accordo, i sionisti accettarono anche di esercitare pressioni sulla comunità ebraica globale affinché ponesse fine al boicottaggio delle merci tedesche iniziato quando Hitler salì al potere.

La contiguità/continuità tra nazismo e sionismo è ben descritta nel romanzo grottesco del 1971 Der Nazi & der Friseur (Il nazista e il barbiere) dello scrittore ebreo tedesco Edgar Hilsenrath; accostando il sionismo al nazismo egli cerca di dimostrare come anche quest’ultimo abbia superato i limiti della decenza, soprattutto nelle azioni terroristiche, e si sia abbassato al livello di quel nazismo che cercava in tutti i modi di esorcizzare. Il romanzo è centrata su Max Schulz, poveraccio ariano, occhi da rospo e naso a becco, figlio di padre ignoto, un po’ mentalmente ritardato, che lavora come apprendista barbiere presso il salone di un ebreo di di Wieshalle, nella piccola provincia tedesca. Il suo migliore amico è Itzig Finkelstein, biondo, occhi azzurri, ebreo e figlio del ricco barbiere.

Max è però affascinato dal comizio/sermone che Hitler tiene su un pulpito di una collina, l’Ölberg, ai cittadini di Wieshalle, mentre legge la Bibbia e conclude il sermone con un Amen.

… Il Führer chiuse di nuovo la Bibbia, giunse le mani, alzò i suoi occhi profetici al cielo e disse: “In verità, in verità vi dico: il Signore li ha maledetti. E la maledizione è catturata. Ma io sono venuto a redimerla. … Ho sentito che fu detto agli antichi: ‘Non ucciderai; ma chiunque ucciderà sarà sottoposto a giudizio’. Ma io vi dico: chiunque uccide un nemico del popolo santifica il mio nome. E chiunque mi santifica partecipa alla mia santificazione. … Ho sentito che fu detto: ‘Occhio per occhio, dente per dente’. Ma io vi chiedo: non fanno forse così anche i pubblicani? Cos’è un occhio e cos’è un dente? Non c’è ancora un occhio? E 31 denti? In verità, la loro ricompensa è andata. Ma io vi dico: 2 occhi per un occhio. E 32 denti per uno. Accecate i vostri nemici e rendeteli senza denti per tutta l’eternità. Perché i ciechi non possono più vedere. E gli sdentati non possono più mordere. Se vuoi governare, colpisci forte. E se vuoi il regno terreno che ti darò, fai come ti viene comandato. Amen. … Maledetto sia il bastone nella mano del falso padrone. Ma se il bastone cambia padrone e il nuovo padrone è un vero padrone, che sia santificato." … Quando il capo ebbe pronunciato le ultime parole, i cieli furono inorriditi, perché il suo discorso era potente. Tuoni e fulmini iniziarono a rimbombare. Le nuvole si radunarono sopra il Monte degli Ulivi, circondando l'altare. Ma la pioggia ebbe paura, e le nuvole si dispersero di nuovo. La folla piombò in un silenzio mortale. … A poco a poco, la folla cominciò a muoversi. E poi... Sì, dev'essere stato così. All'improvviso! Improvvisamente, qualcuno urlò. E poi tutti noi cominciammo a urlare. La nostra mano destra. Improvvisamente volò in alto. Come da sola. Urlavamo come pazzi. Urlavamo: Amen! Amen! Amen! Ognuno trascinava tutti gli altri. Urlavamo. Ci infuriavamo. Piangevamo. Era il salvatore. Qualcuno tra la folla singhiozzò forte: "Mio Führer, dammi anche un bastone!" E un altro urlò: "Anch'io! E voglio credere in te!" Presto, si formarono cori a sinistra e a destra. E quelli a sinistra gridavano: "Guardate, abbiamo il sedere insanguinato!" E quelli a destra gridavano: "Lasciate che siamo i veri padroni, e vogliamo credere in te!

I cittadini di Wieshalle ascoltano, come ipnotizzati, le parole del Führer e l’enfasi del sermone estasia il pubblico, che, come una massa di burattini, comincia ad attuare il progetto di distruzione. Anche Max ne è estasiato edaderisce immediatamente al Partito nazista, dove fa carriera - SS, brigate nere, specialista sterminatore in Polonia - collezionando il suo bottino di denti d’oro:

“‘Ti prego, dimmi cos’hai in quel sacco!’

Max Schulz esitò. Poi disse lentamente: ‘Denti d’oro’.

‘Denti d’oro’ bisbigliò Frau Holle.

‘Sì’ disse Max Schulz.

‘E cosa ne vuoi fare?’ domandò Frau Holle.

‘Cominciare una nuova vita’ rispose Max Schulz”.

Ma Itzig e la famiglia vengono sterminati proprio in Polonia.

Alla fine della guerra, Max dribbla abilmente russi e partigiani e torna a Berlino. Ricercato come criminale di guerra, cambia identità: si fa tatuare un codice di Auschwitz sul polso, si fa circoncidere e diventa Itzig Finkelstein, barbiere ebreo, migra in Palestina, rivendica persino gli aiuti destinati alle vittime dell’olocausto e partecipa alla fondazione di Israele, dove ottiene un’occupazione nella cittadina di Beth David, in qualità di barbiere, nel salone di Schmuel Schmulevitch.

Tra i miei colleghi ci sono due ebrei tedeschi: Sigi Weinrauch e Max Weidenfeld. Personalmente, io... Max Schulz... considero Max Weidenfeld un buon ebreo. Se sia pio, non lo so. Ma un sionista... lo è sicuramente. Direi: un idealista! Membro attivo dell'Haganah, l'esercito clandestino ebraico legale-illegale. Era anche nel kibbutz e ha piantato i primi alberi nel Negev. Ma l'altro... Sigi Weinrauch, è un nemico del popolo. [...] Litighiamo tutto il giorno. Io, l'assassino di massa Max Schulz, sostengo che la nostra patria sia la Palestina, mentre i due ebrei tedeschi, Sigi Weinrauch e la signora Schmulevitch, sostengono... che la loro patria sia la Germania.

Itzig non lascia nulla di intentato per tenere testa a chi la pensa diversamente da lui. Nei lunghi monologhi, con i quali intrattiene i suoi clienti durante la rasatura, parla dettagliatamente di diversi temi della storia ebraica: lunedì della conquista della terra di Canaan; martedì della divisione del regno; mercoledì dell’insurrezione dei Maccabei; e così via fino al venerdì. Ogni tanto, però, cambia programma e parla della storia più recente, come ad esempio i primi insediamenti pionieristici in Palestina o le teorie sioniste di Theodor Herzl.

Un giorno accade qualcosa di insolito: il carnefice Max Schulz stabilisce di parlare del futuro:

Ho parlato a lungo e nei dettagli del ritiro britannico. Durante questa descrizione, che ho descritto in ogni dettaglio e in modo predittivo in ogni fase, ho tagliato la barba diverse volte ... In seguito, ho rasato diversi clienti e ho parlato della fondazione dello Stato ebraico e delle guerre con gli arabi, guerre che ci aspettavano. ... Più parlavo, più mi eccitavo. ... I miei occhi da rana erano annebbiati. Facevo un taglio netto di barba, quello dopo commettevo errori, parlavo selvaggiamente, avevo visioni, parlavo di milioni di bambini piccoli, di bombe atomiche, di espansione, della piccola Cina, di dominio del mondo! Ho sentito un prurito alle natiche, mi è venuto un'erezione, mi sono tolto gli occhiali, mi sono guardato allo specchio, ho visto due enormi occhi da rana, ho visto il mio ciuffo e i miei baffi, ho parlato più forte, inebriato dalla mia voce... e... sembrava così simile... o esattamente la stessa... alla voce sul Monte degli Ulivi dietro l'altare. Quando terminai il mio discorso, tutto nel salone da parrucchiere tremò, tutto ciò che era inchiodato. Gli specchi lucidissimi proiettavano riflessi di luce nella stanza. Non sapevo se i clienti, il personale, Shmuel Shmulevitch e sua moglie avessero davvero capito l'ultima parte del mio potente discorso, ma ero certo che il tono della mia voce non avesse mancato di avere il suo effetto ipnotico. Perché quando tacqui, il salone tacque per qualche secondo, silenzioso come era stato sul Monte degli Ulivi dopo quel potente discorso. Ma poi i clienti balzarono in piedi dalle sedie, senza più preoccuparsi di forbici e pettini, rasoi e sfoltitori, spazzole e sapone, e urlarono come matti: "Amen! Amen! Amen!". E anche il personale urlò "Amen!", così come Shmuel Shmulevitch e sua moglie.

L’atteggiamento sionista di Itzig è simmetrico alla mentalità antisemita di Max. Avviene così che Itzig, portato al cospetto di Jankl Schwarz, capo del gruppo terroristico Schwarz, diventa un membro attivo nella lotta terroristico- militare contro l’esercito d’occupazione inglese.

Ad un certo punto Max decide di confessare le sue colpe per liberare la propria coscienza, ma soprattutto per poter continuare a vivere la sola identità ebraica, ma, una volta constatato che non c’è alcuna possibilità di giustizia umana, non gli resta che continuare a vivere e a convivere con le sue due anime fino al giudizio finale, quando farà l’amara scoperta che non esiste nemmeno la giustizia divina.

Adolfo Santoro

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